Donna dentro
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Re: Donna dentro
Distrutta!!! la risposta di Cristina è saggia e nello stesso tempo pesa come un macigno! Ho da imparare molte cose ancora.
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Re: Donna dentro
Solo che la donna non è un oggetto sessuale.generico ha scritto:Distrutta!!! la risposta di Cristina è saggia e nello stesso tempo pesa come un macigno! Ho da imparare molte cose ancora.
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Re: Donna dentro
Il/la CD! What else?CristinaV ha scritto:Resta una tua personale opinione da cui mi dissocio totalmente.
Mi domando invece cosa ci faccia su queste pagine un soggetto con una visione delle donne così squallida.
Adesso che ci penso: però generico, devi stare attenta a non assomigliare ad un oggetto sessuale!
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Re: Donna dentro
Conoscete NOTDRESSINGMEN, una campagna che punta sulla riduzione dell’uomo ad oggetto sessuale? l’uomo virilizzato al massimo, potente e brutale, praticamente l'oggetto di ogni action movie. L'oggettivazione sessuale è un "temone" che non conosce gender.
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Re: Donna dentro
Ma come sono cattivi!Frida ha scritto:Conoscete NOTDRESSINGMEN, una campagna che punta sulla riduzione dell’uomo ad oggetto sessuale? l’uomo virilizzato al massimo, potente e brutale, praticamente l'oggetto di ogni action movie. L'oggettivazione sessuale è un "temone" che non conosce gender.
Io gli lascerei anche il resto (braccia, gambe, torso, per la testa si può discutere!) anziché ridurli ad un solo oggetto sessuale!
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Re: Donna dentro
seguendo un po l evolversi del discorso e riallacciandomi a dream, credo che la definizione sia azzeccata: i desideri del nostro cervello. Che di per se non è sbagliato. Il problema nasce quando il soggetto (qui la donna) si fa molto sfuocato, e dal reale si passa ai due estremi: l'idealizzazione/santificazione o lo svilimento estremo.dream 62 ha scritto: Credo che la definizione 'Donna dentro' non sia altro che l'enfatizzazione dei desideri del nostro cervello; desideri che per molte iscritte non si realizzeranno mai, e proprio per questo ancor più accentuati.
Perchè il cervello è capace, nei suoi voli più o meno fantasiosi, di estraniarsi dal proprio contenitore corporale e costruirsi convinzioni e motivazioni tali da rimanere ben fissi anche nella realtà. E spesso non si ha neanche bisogno di vedersi (al femminile) davanti allo specchio perchè le sensazioni e le immagini sono proiettate dall'interno.
Ipotizzo che per "il nostro cervello" si possa definire un cervello prevalentemente maschile.
Laura Bianchi
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Re: Donna dentro
Beh, visto il contesto del forum in cui la stragrande maggioranza sono maschi biologici, scrivendo <il nostro cervello> mi riferivo appunto a quello più numericamente rappresentativo; chiaramente, escludendo la ragione biologica e razionale della definizione <donna dentro>, senza scadere nella più maschilista <dentro a una donna> , rimane l'emotività e la voglia di fantasticare, ovvero di estraniarsi mentalmente dalla genetica appartenenza.
Da qui si parte con le variazioni e le personalizzazioni di visione, simulazione ed emulazione di un nostro concetto di <donna> ....nato da un cervello che ha sempre visto scorrere fiumi o ruscelli di testosteroni.
Ecco, avrei il desiderio, almeno per una volta, di provare esattamente come un cervello biologicamente femminile elabora emozioni, sentimenti, rabbia, dolore, frustrazioni...
Stefy (con cpu arrostita)
Da qui si parte con le variazioni e le personalizzazioni di visione, simulazione ed emulazione di un nostro concetto di <donna> ....nato da un cervello che ha sempre visto scorrere fiumi o ruscelli di testosteroni.
Ecco, avrei il desiderio, almeno per una volta, di provare esattamente come un cervello biologicamente femminile elabora emozioni, sentimenti, rabbia, dolore, frustrazioni...
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Re: Donna dentro
È un desiderio molto interessante. Io lo aggiro in questo modo: cerco di trarre ispirazione da tutto quello che mi colpisce quando sento esprimersi una donna, e valuto se in qualche modo posso farlo mio pur non mettendo in discussione la mia biologia (adoro sfruttare quello che c'è). Così facendo ad esempio ho tratto un incentivo a sviluppare l'intuito, cosa che viene attribuita maggiormente alla donna (escluso i casi di uomini artisti o geni)... ma può essere che l'uomo non coltivi l'intuito perché eccetto casi eccezionali egli per abitudine (o interesse) viene associato all'azione e/o alla ragione. Un'altra cosa che poi mi ha colpito molto in alcune donne è il lasciarsi andare all'ascolto delle proprie sensazioni, una risorsa preziosa anche per gli uomini che vogliono coltivarla, ma che magari è trascurata (escluso gli artisti, i mistici e i romantici).dream62 ha scritto:Ecco, avrei il desiderio, almeno per una volta, di provare esattamente come un cervello biologicamente femminile elabora emozioni, sentimenti, rabbia, dolore, frustrazioni...
Prima si parlava anche di donna oggetto (e anche l'uomo può esserlo), ma chi usa una persona come un oggetto svaluta prima di tutto se stesso, la propria sensibilità e capacità di amare.
Re: Donna dentro
Per quanto mi riguarda hai detto cose che condivido pienamente; (quello che hai scritto dopo non l'ho capito il trapianto di testa è ritenuto ancora possibile). In particolare è vero che il cervello spesso funziona come "organo sensoriale", proiettando, come dici tu, "immagini e sensazioni dall'interno". Sentirsi "donna dentro" è comune a molti uomini ma non credo che si possa stabilire oggettivamente cosa sia. La domanda che resta è cosa accade quando "il re crede veramente di essere un re"?dream62 ha scritto:Credo che la definizione 'Donna dentro' non sia altro che l'enfatizzazione dei desideri del nostro cervello; desideri che per molte iscritte non si realizzeranno mai, e proprio per questo ancor più accentuati.
Perchè il cervello è capace, nei suoi voli più o meno fantasiosi, di estraniarsi dal proprio contenitore corporale e costruirsi convinzioni e motivazioni tali da rimanere ben fissi anche nella realtà. E spesso non si ha neanche bisogno di vedersi (al femminile) davanti allo specchio perchè le sensazioni e le immagini sono proiettate dall'interno.
Ho detto solo delle ca77ate?
Presumo che hai provato anche tu una persistente e reale sensazione di sentirti "donna dentro". Da lì il passo è breve a credere di esserlo. Insomma perchè non dovremmo credere ai nostri sentimenti e chiamarli come ci pare? La mia risposta è che ci credo ai miei sentimenti anche se provengono dal mio cervello arrostito. Tuttavia i miei sentimenti per quanto siano persistenti non cambiano la mia identità.
- dream62
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Re: Donna dentro
Mah, Frida, per quanto mi riguarda la definizione 'donna dentro' mi fa un po' paura perchè risuscita delle convinzioni che a suo tempo mi avevano fatto allontanare dalla realtà facendomi sbattere contro il muro delle disillusioni; e credo soprattutto di non sapere neanche lontanamente cosa davvero si possa provare ad essere donna, visto che non lo sono. Posso solo limitarmi a fantasticare e a volte sognare; realisticamente non posso andare oltre ad una simulazione (quasi sempre deludente) di ciò che è davvero l'essere biologicamente femmina.Frida ha scritto: Per quanto mi riguarda hai detto cose che condivido pienamente; (quello che hai scritto dopo non l'ho capito il trapianto di testa è ritenuto ancora possibile). In particolare è vero che il cervello spesso funziona come "organo sensoriale", proiettando, come dici tu, "immagini e sensazioni dall'interno". Sentirsi "donna dentro" è comune a molti uomini ma non credo che si possa stabilire oggettivamente cosa sia. La domanda che resta è cosa accade quando "il re crede veramente di essere un re"?
Presumo che hai provato anche tu una persistente e reale sensazione di sentirti "donna dentro". Da lì il passo è breve a credere di esserlo. Insomma perchè non dovremmo credere ai nostri sentimenti e chiamarli come ci pare? La mia risposta è che ci credo ai miei sentimenti anche se provengono dal mio cervello arrostito. Tuttavia i miei sentimenti per quanto siano persistenti non cambiano la mia identità.
Forse i miei sono alibi per nascondere tutti i miei fallimenti di quel periodo in cui ci credevo di più.
Cosa accade quando "il re crede veramente di essere un re"? che le altre 6 note passano in secondo piano o forse basta una forte convinzione per portare avanti un proprio <progetto>? a volte sì