Che cosa non ti piace dell'essere uomo?

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Celeste
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Che cosa non ti piace dell'essere uomo?

Messaggio da Celeste »

Che cosa non ti piace dell'essere uomo (escluso questioni estetiche)? Secondo te si tratta di cose migliorabili?

Nel mio caso non mi piace quando ci si aspetta che io sia fatta in un certo modo, che faccia certe cose e non altre, che io provi certe cose e non altre. Per me si tratta comunque di un fastidio migliorabile osservando bene gli interessi di chi ha delle aspettattive su di me, ad esempio: Se in quanto uomo devo dare sicurezza (morale o materiale), l'altra persona che me lo chiede/pretende è forse incapace di garantirsi sicurezza da sola? Se in quanto uomo devo dare serietà, l'altra persona vuole forse prendersi degli spazi di non-serietà? Se in quanto uomo devo avere coraggio, l'altra persona forse manca di coraggio e pretende di appoggiarsi a me? Se come uomo devo dare qualcosa (tramite un comportamento o un'attenzione) chi lo vuole lo intende sfruttare? Osservando bene gli interessi di chi mi circonda, individuo meglio le responsabilità di chi cerca di controllare/manipolare il mio essere uomo, e mi rendo conto che in realtà posso essere come sembra meglio a me (senza escludere il fatto di venire incontro alle richieste dell'altra persona, se lo voglio veramente).

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AnnaSettantatre
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Re: Che cosa non ti piace dell'essere uomo?

Messaggio da AnnaSettantatre »

Non mi piace il fatto che essere uomo è una gran rottura di scatole, anche se mai quanto essere donna.

Se torno a nascere voglio esser cane, maschio o femmina non importa, con un po' di fortuna trovo chi si occupa di me e comunque in dieci quindici anni me la cavo.
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Re: Che cosa non ti piace dell'essere uomo?

Messaggio da LellaB »

Non potermi vestire da donna... : Chessygrin :

A parte la battuta, a pensarci bene, non trovo nulla che mi dispiaccia. Ho passato la vita cercando di fare al meglio ciò che tutti si aspettavano da me, anzi, certe volte stupendoli con effetti speciali. Non ho mai cercato celebrazioni o qualcuno che mi dicesse bravo, anche se quando me lo dicevano mi faceva indubbiamente piacere. Non ho mai pensato che ci fossero dei doveri pesanti o insopportabili, ho fatto quel che andava fatto, punto. Certo non tutto è stato o è rose e fiori, ma rientra in ciò che piace o meno, si può sempre scegliere di cambiare, uscire da una relazione, da un'amicizia non sincera, da quelle situazioni che ci fanno sentire vincolati e chiusi. Se mi chiedono cosa vorrei essere se potessi vivere una seconda volta, di solito rispondo che vorrei poter rifare la stessa vita, le stesse esperienze, con le stesse persone che mi sono care.
Antonella : Nar :

E' facile essere una femmina, bastano un paio di tacchi a spillo e abiti succinti. Ma per essere DONNA ti devi vestire il cervello di carattere, personalità e coraggio (Anna Magnani)

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angelaingrid
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Re: Che cosa non ti piace dell'essere uomo?

Messaggio da angelaingrid »

LellaB ha scritto: giovedì 24 dicembre 2020, 16:07 Se mi chiedono cosa vorrei essere se potessi vivere una seconda volta, di solito rispondo che vorrei poter rifare la stessa vita, le stesse esperienze, con le stesse persone che mi sono care.
Uguale preciso identico, parola per parola, a quello che dico sempre io.
Forse mi va di aggiungere che magari non ripeterei alcuni errori, in modo che la mia vita sia la stessa ma con dei risvolti diversi.
E la vita successiva pure, e anche quell'altra ancora.
Chissà, magari questa è la mia quarta o quinta vita negli stessi panni... e tutte le volte cambia qualcosa... forse è il Purgatorio, rivivere la stessa vita correggendo alcuni errori del passato. E quando raggiungi la vita perfetta sei in Paradiso... bello spunto letterario.
Scusate l'OT.

Cosa non mi piace dell'essere uomo? Non so, forse i calzini?
L'eterno fascino risiede nell'anima, non nel tempo o nella moda. La vera bellezza risiede nella grazia dell'anima, nel portamento e nella gentilezza, indipendentemente dall'età o dalla moda.

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Re: Che cosa non ti piace dell'essere uomo?

Messaggio da AnimaSalva »

Celeste ha scritto: giovedì 24 dicembre 2020, 9:37 Che cosa non ti piace dell'essere uomo (escluso questioni estetiche)? Secondo te si tratta di cose migliorabili?

Nel mio caso non mi piace quando ci si aspetta che io sia fatta in un certo modo, che faccia certe cose e non altre, che io provi certe cose e non altre. Per me si tratta comunque di un fastidio migliorabile osservando bene gli interessi di chi ha delle aspettattive su di me, ad esempio: Se in quanto uomo devo dare sicurezza (morale o materiale), l'altra persona che me lo chiede/pretende è forse incapace di garantirsi sicurezza da sola? Se in quanto uomo devo dare serietà, l'altra persona vuole forse prendersi degli spazi di non-serietà? Se in quanto uomo devo avere coraggio, l'altra persona forse manca di coraggio e pretende di appoggiarsi a me? Se come uomo devo dare qualcosa (tramite un comportamento o un'attenzione) chi lo vuole lo intende sfruttare? Osservando bene gli interessi di chi mi circonda, individuo meglio le responsabilità di chi cerca di controllare/manipolare il mio essere uomo, e mi rendo conto che in realtà posso essere come sembra meglio a me (senza escludere il fatto di venire incontro alle richieste dell'altra persona, se lo voglio veramente).
Cara Celeste,
questi aspetti (ma al contrario) sarebbero un problema anche se tu fossi una donna.
Da una donna ci si aspetta che sia in un determinato modo, che impazzisca per le canzoni della Pausini (faccio un esempio, eh, perché quando io ero adolescente lei andava per la maggiore e le mie amiche "romantiche" la adoravano), che faccia "cose da femmina", insomma. Non a caso di bambine poco inclini a giocare con le bambole, per esempio, si dice "sei un maschiaccio". Quando io ero piccina mia mamma mi tagliava i capelli corti e mi metteva spesso pantaloni e mi scambiavano per un maschio, perché le bambine "per bene" avevano le gonnelline svolazzanti e i capelli lunghi.
Sono stereotipi ancora duri a morire. : Blink :

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Re: Che cosa non ti piace dell'essere uomo?

Messaggio da Celeste »

AnimaSalva ha scritto: venerdì 25 dicembre 2020, 0:44 Cara Celeste,
questi aspetti (ma al contrario) sarebbero un problema anche se tu fossi una donna.
Da una donna ci si aspetta che sia in un determinato modo, che impazzisca per le canzoni della Pausini (faccio un esempio, eh, perché quando io ero adolescente lei andava per la maggiore e le mie amiche "romantiche" la adoravano), che faccia "cose da femmina", insomma. Non a caso di bambine poco inclini a giocare con le bambole, per esempio, si dice "sei un maschiaccio". Quando io ero piccina mia mamma mi tagliava i capelli corti e mi metteva spesso pantaloni e mi scambiavano per un maschio, perché le bambine "per bene" avevano le gonnelline svolazzanti e i capelli lunghi.
Sono stereotipi ancora duri a morire. : Blink :
Si ne sono certa, infatti spesso ho sentito da parte delle donne il problema visto dall'altra parte, anche perchè di solito per complementarità tendo a conoscere donne che in qualche modo si sentono maschili. Comunque anche se la cosa esiste da entrambe le parti ciò non toglie che secondo me richiede attenzione. Lo dico perchè, almeno per quanto riguarda me, va a coinvolgere aspetti emotivi profondi e per me consapevolezza significa rendersi conto se si sta nascondendo qualcosa di se stessi, perchè ti fanno credere che non va bene. Almeno per me stessa prima di pensare di essere interiormente donna preferisco rendermi conto dell'influenza che mi deriva dall'esterno. Influenza non solo proveniente da persuasione/manipolazione diretta, ma anche dal vedere uomini che magari seguono alla lettera gli stereotipi e quindi mi trovo ad osservare degli esempi di uomo da cui mi sento distante, e posso sentirmi vicina a degli esempi di donna. Ma piuttosto che entrare in contraddizione con il mio essere uomo (e la dissonanza cognitiva è uno dei fenomeni più influenti nella psiche, tanto è che viene usata anche per scopi persuasivi, infatti automaticamente si cerca di ridurre l'incoerenza perchè crea molto disagio) preferisco pensare che tutte le persone sono uniche, che più sono coscienti e più sono libere di comportarsi come desiderano. Da sempre mi sento dire che sono femminile però, anche se mi può far piacere perchè viene abbinato ad alcune caratteristiche, la sento anche come un'influenza esterna e mi viene da chiedermi: ma perchè se sono fatta in un certo modo devo essere considerata femminile? Non posso essere un uomo fatto così? Se io fossi donna probabilmente mi porrei le stesse domande. Quindi alla fine chiedermi che cosa non mi piace dell'essere uomo o se fossi donna dell'essere donna, lo trovo un modo per sapere quanto più esattamente da cosa mi sento lontana o vorrei essere lontana, lasciare nel mistero cose così importanti non fa per me...

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Re: Che cosa non ti piace dell'essere uomo?

Messaggio da AnimaSalva »

Infatti la cosa va affrontata da entrambi i punti di vista.
Non volevo certo sminuire il tuo problema, ma
Bisognerebbe smetterla di etichettare come "femminile" un uomo che si commuove e "maschile" una donna che non lo fa, tanto per fare un esempio, il primo che mi viene in mente.
Bisognerebbe lasciare le persone libere di esprimersi come preferiscono... o non esprimersi, se non lo vogliono... sempre per restare nell'esempio del commuoversi.

Il punto è che biosgnerebbe partire dall'inizio, dall'educazione dei bambini... forse ci si sta lavorando un po', ma il dualismo giochi da maschio/da femmina è duro a morire.

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Re: Che cosa non ti piace dell'essere uomo?

Messaggio da Elebeauty »

AnimaSalva ha scritto: venerdì 25 dicembre 2020, 22:14 Infatti la cosa va affrontata da entrambi i punti di vista.
Non volevo certo sminuire il tuo problema, ma
Bisognerebbe smetterla di etichettare come "femminile" un uomo che si commuove e "maschile" una donna che non lo fa, tanto per fare un esempio, il primo che mi viene in mente.
Bisognerebbe lasciare le persone libere di esprimersi come preferiscono... o non esprimersi, se non lo vogliono... sempre per restare nell'esempio del commuoversi.

Il punto è che biosgnerebbe partire dall'inizio, dall'educazione dei bambini... forse ci si sta lavorando un po', ma il dualismo giochi da maschio/da femmina è duro a morire.
Concordo.
Riguardo alla definizione dell'essere considerata "femminile" a me per esempio non piace il pregiudizio esterno (non di tutti fortunatamente) del vedere un ragazzo dall'aspetto e dai modi più "femminili" e etichettarlo con pensieri pre-impostati del tipo "è femminile quindi fragile, debole, ecc" (mi riferisco qui al tuo esempio del "è femminile quindi si commuove").

Per quanto riguarda la mia esperienza sono nat* biologicamente maschio e mi va bene così, però mi va di sentirmi "femminile" (uso questo termine ora col significato di "sentirsi donna") perchè sono e mi sento così, mi sento fier* di sentirmi, apparire e comportarmi da donna e ciò non significa che io sia fragile, debole, ecc, anzi.

Questo purtroppo è anche il pregiudizio generale di, ahimè, molte persone della società che sono state abituate a vedere le donne in questo modo. Purtroppo si definisce spesso "Femminile" ciò che è fragile e delicato" e "maschile" ciò che invece è forte e possente, una grossa parte della società ha ancora una visione bio-centrica per quanto riguarda il concetto di "forza" quando invece dovrebbe essercene una cervello-centrica (gli uomini vengono definiti più forti per motivi biologici e non per motivi di carattere/spirito/coraggio), perchè la forza non deriva dai muscoli, ma dal cervello, dall'idea che abbiamo di noi stessi/stesse.
Uomini e donne possono essere forti allo stesso modo. L'importante è la forza del proprio spirito.
Ultima modifica di Elebeauty il domenica 3 gennaio 2021, 19:39, modificato 1 volta in totale.

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Re: Che cosa non ti piace dell'essere uomo?

Messaggio da Monica Poli »

Celeste ha scritto: venerdì 25 dicembre 2020, 10:13 Da sempre mi sento dire che sono femminile però, anche se mi può far piacere perchè viene abbinato ad alcune caratteristiche, la sento anche come un'influenza esterna e mi viene da chiedermi: ma perchè se sono fatta in un certo modo devo essere considerata femminile? Non posso essere un uomo fatto così? Se io fossi donna probabilmente mi porrei le stesse domande.
AnimaSalva ha scritto: venerdì 25 dicembre 2020, 22:14 Bisognerebbe smetterla di etichettare come "femminile" un uomo che si commuove e "maschile" una donna che non lo fa, tanto per fare un esempio, il primo che mi viene in mente.
Bisognerebbe lasciare le persone libere di esprimersi come preferiscono... o non esprimersi, se non lo vogliono... sempre per restare nell'esempio del commuoversi.
Il punto è che biosgnerebbe partire dall'inizio, dall'educazione dei bambini... forse ci si sta lavorando un po', ma il dualismo giochi da maschio/da femmina è duro a morire.
Alisee ha scritto: sabato 26 dicembre 2020, 23:08 Questo purtroppo è anche il pregiudizio generale di, ahimè, molte persone della società che sono state abituate a vedere le donne in questo modo. Purtroppo si definisce spesso "Femminile" ciò che è fragile e delicato" e "maschile" ciò che invece è forte e possente (...)
Il punto è che i primi ad usare le etichette siamo proprio noi, quando sfoderiamo come prova della nostra "femminilità" il fatto di commuoverci facilmente, di avere un animo materno, di odiare il calcio, di essere sensibili, di amare cucinare, di essere volubili, di preferire la compagnia femminile, di non gradire i discorsi "da maschi" ecc. ecc., come s'è letto tantissime volte...
La femminilizzazione è la mia vacanza dall'essere uomo.

Celeste

Re: Che cosa non ti piace dell'essere uomo?

Messaggio da Celeste »

Monica Poli ha scritto: domenica 27 dicembre 2020, 3:11
Celeste ha scritto: venerdì 25 dicembre 2020, 10:13 Da sempre mi sento dire che sono femminile però, anche se mi può far piacere perchè viene abbinato ad alcune caratteristiche, la sento anche come un'influenza esterna e mi viene da chiedermi: ma perchè se sono fatta in un certo modo devo essere considerata femminile? Non posso essere un uomo fatto così? Se io fossi donna probabilmente mi porrei le stesse domande.
AnimaSalva ha scritto: venerdì 25 dicembre 2020, 22:14 Bisognerebbe smetterla di etichettare come "femminile" un uomo che si commuove e "maschile" una donna che non lo fa, tanto per fare un esempio, il primo che mi viene in mente.
Bisognerebbe lasciare le persone libere di esprimersi come preferiscono... o non esprimersi, se non lo vogliono... sempre per restare nell'esempio del commuoversi.
Il punto è che biosgnerebbe partire dall'inizio, dall'educazione dei bambini... forse ci si sta lavorando un po', ma il dualismo giochi da maschio/da femmina è duro a morire.
Alisee ha scritto: sabato 26 dicembre 2020, 23:08 Questo purtroppo è anche il pregiudizio generale di, ahimè, molte persone della società che sono state abituate a vedere le donne in questo modo. Purtroppo si definisce spesso "Femminile" ciò che è fragile e delicato" e "maschile" ciò che invece è forte e possente (...)
Il punto è che i primi ad usare le etichette siamo proprio noi, quando sfoderiamo come prova della nostra "femminilità" il fatto di commuoverci facilmente, di avere un animo materno, di odiare il calcio, di essere sensibili, di amare cucinare, di essere volubili, di preferire la compagnia femminile, di non gradire i discorsi "da maschi" ecc. ecc., come s'è letto tantissime volte...
Hai detto una cosa verissima. Dal mio punto di vista il problema è però che i condizionamenti ci sono e ci sono stati. Il condizionamento non si ferma al livello del pensiero verbale ma va a coinvolgere anche le emozioni, l'inconscio, le abitudini. Allora se si vuole uscire da questo condizionamento occorre trovare il modo più adatto a se stess*, tenendo presente che molte persone non vogliono affatto uscire da tutto ciò.

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