Noi

[Anna]

Mi ha chiesto mia moglie di provare insieme a comprendere cosa è per me questa dimensione e cosa questa significhi per noi. Prima di risponderle ho cercato di trovare parole il più possibile esatte.
Volevo farle arrivare, nel modo più onesto possibile, cosa è ed è stato negli anni questo mio modo di essere. Mi sono state molto utili alcune delle riflessioni avute nel forum.
In modo particolare mi sono riconosciuto, nel confronto in calce ai nostri rispettivi racconti e in qualche scambio avuto in chat, con la visione di Elena di un modo più intimo di vivere questo modo di essere.
L’aspetto esteriore, la ricerca di una maggiore grazia, è stato ed è per me un riflesso di quella che definirei una sensibilità e un modo di vedere le cose del mondo che non collimano con le aspettative di genere. Almeno non con lo stereotipo dello stesso.
Da che ho memoria ho consapevolezza di questa discrepanza. Fino ad un certo punto, che colloco tra la fine delle superiori e l’inizio dell’università, ho cercato di mimetizzare la stessa con un’adesione di superficie a canoni sentiti come non miei.
In realtà quello che percepivo era la codifica sociale di una discrepanza che per me tale non era. Giocare bene a calcio, e giocavo davvero bene, non era in contraddizione con il piacere di passare ore a cucire scampoli di tessuto che una sartoria vicino casa mi lasciava da parte.
Potrei fare molti altri esempi, da quelli inerenti aspetti pratici e quotidiani dell’esistenza a quelli più intimi e riflessivi.
A distanza di molti anni penso, che davanti alla codifica sociale di queste contraddizioni, mi sentissi più o meno come un daltonico che prova a capire la differenza tra il rosso e il verde.
Nel momento in cui ci siamo incontrati con mia moglie i tentativi di mimesi erano andati via via sullo sfondo riducendosi, in ragione del contesto, a quel tanto che bastava per evitare inutili quando non pericolose stigmatizzazioni.
Credo che questo processo nel mio caso sia stato reso più agevole da due cose principali: da un lato uno scarso interesse per qualsiasi forma di esasperazione della mia immagine e, dall’altro, da un’immagine esteriore naturalmente delicata.
Tornando alla domanda iniziale credo che questa complessità, più che una dimensione a margine, sia per me proprio un modo di essere e di stare al mondo. Non ho le competenze per comprendere quanto questo sia frutto di variabili biologiche o ambientali. Penso, forse semplificando, che allo stesso concorrano entrambe le classi di variabili e che, comunque stiano realmente le cose, poco cambia dal punto di vista di quello che sono.
Riguardo poi quello che tutto questo significa per noi come coppia la domanda è aperta, e nessuno di noi vuole semplificare forzando un adattamento ad un equilibrio di facciata.
Ieri sera abbiamo parlato fino a tardi, ad un certo punto è successa una cosa bella, a partire dalla domanda iniziale ci siamo ritrovati a parlare di noi. Di tutto questo tempo passato insieme, dei viaggi, del nostro incontro, del pranzo di domani e dei tanti libri in giro per casa, riordinati mille volte e mille volte di nuovo spaiati.

[Ely80]

Amica mia la tua sensibilità è ciò che fin da subito mi ha colpita quando rispondevi ai miei interventi o quando abbiamo avuto modo di confrontarci, siamo davvero molto simili, probabilmente anche nei trascorsi e quindi la visione di uno stato di delicatezza ci accomuna. La tua testimonianza riguardo te e la tua compagna è molto significativa di questo, evidentemente con lei sei riuscita a toccare le corde giuste, nel modo giusto. Delicatamente, per l'appunto, il che è davvero bellissimo, sono molto felice per te!
Ti abbraccio forte, sono felice di averti incontrata sul mio cammino.

Elena

[Anna]

Elena cara, un abbraccio forte e si, che bello esserci trovate qui.

[LorenaTizianaV]

È bello sapere che con naturalezza hai avuto modo di parlare con tua moglie della tua dimensione. Mi sembra di buon auspicio per il futuro.
Non ho altro metro di valutazione se non ciò che scrivi tu; ma forse quando ti conobbe, (i tentativi di nemesi erano andati via), si interessò a te anche per quello che traspariva e che è raro trovare in un uomo.
(una sensibilità ed un modo di vedere cose del mondo che non collimano con le aspettative di genere).

Lorena

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[Anna]

È bello sapere che con naturalezza hai avuto modo di parlare con tua moglie della tua dimensione. Mi sembra di buon auspicio per il futuro.
Non ho altro metro di valutazione se non ciò che scrivi tu; ma forse quando ti conobbe, (i tentativi di nemesi erano andati via), si interessò a te anche per quello che traspariva e che è raro trovare in un uomo.
(una sensibilità ed un modo di vedere cose del mondo che non collimano con le aspettative di genere).

Lorena

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Lorena ciao grazie per le belle parole.
Le prime volte che uscivamo guardavamo molti film, uno dei primi, visto all’Azzurro Scipioni, era la doppia vita di Veronica. Vederlo fu una cosa incredibile, come sintonizzarsi su una medesima frequenza. Penso che quella sera fosse già tutto lì.

[LorenaTizianaV]

Di kieslowski; uno dei primi film che ho visto anche io con mia moglie, da poco conosciuta; sincronismo?

Dopo ci sono stati film blu, bianco, rosso.

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[Anna]

...sincronismo?
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peut être!

P.S.
che bella la trilogia!

[Steffi Ritzka]

Ho letto tutto d'un fiato ciò che hai condiviso, non te lo nascondo, con un pizzico di invidia per la capacità di chi ti sta accanto di voler capire il significato di quanto le hai raccontato, per te e per voi come coppia, senza essere giudicato come se gli anni passati insieme non fossero mai esistiti, pur essendone venuta a conoscenza quando ormai eravamo ad un passo dalla separazione.
So bene che questo dipende quasi esclusivamente da lei, e che non esiste altra regola che possa garantire il risultato , una sorta di 50 e 50.
Ma mi fa molto piacere che a te sia andata meglio, e che in qualche modo ciò che hai trovato qui ti sia stato di aiuto.

[Anna]

…senza essere giudicato come se gli anni passati insieme non fossero mai esistiti…

Stefania, penso a queste tue parole e provo ad immaginare la difficoltà di questo tuo passaggio. Forse è una mia impressione ma dai tuoi scritti, che leggo sempre con piacere, emergono una grande consapevolezza e coraggio, oltre che ironia!
Le tue parole sono state e sono per me di grande aiuto. Compresi i consigli sul
Make-up!
Nel mio caso ho piena consapevolezza della fortuna di avere accanto una persona speciale.
Un abbraccio,
Anna

[Steffi Ritzka]

Carissima,
anch'io leggo sempre con molto piacere ciò che pubblichi, perché oltre ad essere ben scritto, resto sempre incantata dalla grazia e dalla delicatezza che traspare dalle tue parole, tanto da volerlo rileggere per essere certa di non essermi persa nessuna sfumatura.
In realtà la decisione di rivelare alla mia ex moglie ciò che non avevo mai detto, è stata presa perché, pur essendo prossimi all'ormai
inevitabile separazione abbiamo comunque deciso di rimanere in buoni rapporti e di condividere parte delle nostre vite e di ciò che abbiamo per poter continuare ad essere un punto di riferimento reciproco... E in questa situazione ho ritenuto giusto rivelarle in amicizia ciò che da moglie non avrebbe accettato e compreso, e considerata la sua reazione, non mi sbagliavo...e sono convinta di avere fatto la scelta giusta.
Poi i rapporti a volte finiscono, sono cose che capitano, ma mi sarei sentita in colpa se fosse successo a causa della mia personalità... da ciò probabilmente deriva la mia consapevolezza....