Non sono una signora

[AnnaSettantatre]

Ho letto su questo forum negli anni decine di racconti di uscite in cui la protagonista a un certo punto diceva di esser stata chiamata "signora", e ne andava giustamente fiera.

Avendo da poco iniziato a uscire aspettavo anch'io con impazienza l'arrivo di questo ambito riconoscimento che però, con mio disappunto, tarda ad arrivare.

So bene che cinque uscite non fanno statistica, tuttavia quello che ho notato è che le commesse e le cassiere più che chiamarmi signora tendono a darmi del tu. E' un comportamento che mi aspetto da ragazze giovani, magari al primo impiego, ma che giunge inatteso se a darmi del tu è una signora alla cassa che la quarantina l'ha passata da un pezzo.

E' possibile che l'abbigliamento informale che adotto in questo periodo possa incoraggiare questa confidenza, indossare un paio di anfibi, dei jeans skinny, una maglietta tutt'altro che scollata e un giubbottino nero in similpelle potrebbe suggerire un modo di rapportarsi più spontaneo, magari se indossassi uno svolazzante abitino a motivi floreali con generosa scollatura su protesi mammarie sovradimensionate, calze velate magari con riga, tacchi alti e trucco vistoso potrei indurre le mie interlocutrici a darmi della signora, chi lo sa.

Sta di fatto che al momento di "signora" nemmeno l'ombra, e la cosa mi spinge a pormi qualche oziosa domanda.

Quando secoli fa prestai servizio civile fui per un anno una specie di factotum e segretario particolare di una persona disabile, consigliere comunale ad Alessandria, che si spostava in carrozzina. Questo ragazzo -giovane, avrà avuto una decina d'anni più di me all'epoca- lamentava il fatto che dei perfetti sconosciuti nell'approcciarsi a lui gli dessero del tu, quando lui avrebbe maggiormente gradito il "lei". La causa di questo atteggiamento, sicuramente adottato in buona fede, stava in un malinteso senso di solidarietà e vicinanza che l'interlocutore voleva esprimere, che aveva invece l'unico effetto di indisporre la persona in carrozzina.

Ebbene questa cosa mi è venuta in mente perché potrei magari pensare di essere stata oggetto di un ragionamento del tipo "ehi guarda il travestito! Eh, carino però, dai diamole del tu, solidarizziamo!".

Parliamoci chiaro: io non sono una che pensa di passare. Quando in un negozio entra una donna che supera il metro e ottanta un qualche sguardo è inevitabile che lo attiri. Lo so che esistono le donne alte, le donne coi piedi grandi, le donne con le mani grandi, le donne con la voce fonda; esistono anche donne con un accenno di pomo d'adamo e donne con un filo di barba, ma se tutte queste caratteristiche si ritrovano in un'unica persona, allora è verosimile che quella persona più che una donna sia un uomo, per cui mi metto il cuore in pace e non mi dispero più di tanto.

Rimane un dato di fatto che questo "signora" che sulle altre sembra piovere con generosità a me non è ancora arrivato, e queste si ostinano a darmi del tu.

Magari sarà solo questione di tempo, in fondo cinque uscite sono nulla, e basterà aspettare.

Per il momento però non sono una signora, a quanto pare.

[marina_65]

Anna scusa se intervengo un po a gamba tesa ma non devi cercare l'approvazione degli altri , il sentirsi chiamare Sig.ra prima o poi arriva , ma se non dovesse arrivare non cambierebbe di una virgola la tua situazione , alla fine quello che conta e' come ci sente dentro quando ci si vede allo specchio , la sensazione di benessere e di pace interiore e' la cosa che conta piu' di tutte , il resto sono dettagli insignificanti e inutili .

[Aliceinwonderland]

Buongiorno Anna.

Capisco appieno il tuo desiderio di una ricerca costante di un riscontro da chi ti circonda, forse ancora di più motivato dal fatto che probabilmente hai intrapreso un cammino nel quale l'immagine di donna riflessa nello specchio non si vuole limitare a qualche istante della tua giornata ma cerca di farsi spazio prepotentemente nella tua quotidianità.

Ti pongo una domanda: ti piaci ? questo dovrebbe essere ben più importante della ricerca di una conferma esterna, piacersi volersi bene, stare bene con sé stesse al di fuori del giudizio altrui e raggiungere il proprio equilibrio

Personalmente guardando le tue innumerevoli foto non posso che nutrire una sana invidia, io sono ben lontana dall'immagine di donna che vorrei vedere riflessa nello specchio ogni giorno ma quando esco sono felice perché sono io, sono viva dentro e non mi interessa la conferma altrui sia che passi sia che non passi, la mia felicità è più importante dello sterile giudizio altrui che arbitrariamente dovrebbe decretare la mia felicità.

Certo non per tutt è valido lo stesso punto di vista, se bastasse essere chiamata signora dovrei essere soddisfatto visto che si sono rivolti più volte così nei miei confronti ma preferirei 100 volte il "tu" che ti hanno rivolto e avere il tuo aspetto naturalmente femminile.

Un abbraccio Alice

PS complimenti per il tuo look giovanile, non hai bisogno di abitini succinti tacchi vertiginosi e makeup appariscenti che forse sono più nello stereotipo di come gli uomini vedono le donne, loro nel quotidiano non sono sempre agghindate a festa ma spessissimo usano un abbigliamento pratico... Donne lo si è dentro prima che fuori.

[DOLCECINZIA]

Ciao,
A mè è successo 20 giorni fa in bar al lago di Viverone 2 volte nel giro di 20 minuti da 2 persone diverse, dalla cameriera che mi ha servita e dal ragazzo che sono andata a pagare alla cassa. Chi sono si vede, ero vestita si da "signora" . Penso che le persone quando ci danno della "signora" 1) sanno/immagino che ci faccia piacere (e penso che lo faccia a tutte) e 2) guardino oltre l' immagine in sé....

[AnnaSettantatre]

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Solo per farvi vedere l'outfit di cui parlo nel post.

Non fate caso allo sguardo verso l'alto, non stavo aspettando che mi piovesse addosso un "signora" è solo che a volte riesce difficile fare selfie allo specchio, specie se il telefono scatta qualche secondo dopo che ho premuto il pulsante di scatto.

Marina, Alice, Cinzia grazie per le risposte: mi riprometto di rispondere a mia volta, è solo che adesso ho poco tempo e intanto vedo se arriva qualche altro commento.

[Marinatravoi]

Ciao Anna,
io ho notato da qualche tempo che le commesse danno quasi sempre del tu, non mi riferisco solo a me, vedo che lo fanno anche con la mia compagna, che si arrabbia anche...se non danno della signora a lei, vuol dire che non c'entra niente come ci presentiamo noi...è ormai un'abitudine, anche discutibile, secondo me.

[abby80]

Anna, anzi hai già raggiunto un grande risultato.
Se ti danno del tu, si sentono sicure e ti danno confidenza, molto diverso quando si trovano di fronte un uomo.
Te lo garantisco perché è successo a me,. con la commessa che mi ha dato del tu e poi al mio collega del lei, che lui poverino ha 10 anni meno di me, ancora giovanissimo!
Vedrai che presto arriverà "signora", ma poi magari ti sentirai vecchia, l'hai pensato?
Io preferisco il tu.

XOXO
Abby

[vernica71]

Ciao Anna... Guarda... ritieniti in buona compagnia!
Ho notato che le volte che sono en-femme commesse, e interlocutrici varie si rivolgono a me usando il tu, mentre le stesse tendono ad usare il lei quando sono nature... Però lasciami dire che i più sonori "Signora", magari uniti con il galante gesto di lasciarmi il posto sui mezzi pubblici (e quindi il signora suona come un "anziana"...), mi sono arrivati quando sono en-homme, vestita coma una scappata di casa... L'ultimo in ordine di tempo, ad esempio, mi è stato rifilato mentre stavo andando al lavoro una mattina da una giovane mamma che inseguiva un bambinetto di pico più di tre anni che correva sul marciapiede. Questi, non facendo ovviamente caso a dove andasse, mi ha sfiorata e prontamente la mammina l'ha redarguito con un "Stai attento a non andare addosso alla signora!" e poi, guardandomi "Mi scusi signora!"
O come quella volta che mi trovavo nella sala d'aspetto di un ambulatorio medico in attesa di fare una ecografia e in evidente stato di agitazione visto che mi era toccato bere un litro di acqua e tardavano a chiamarmi.
Una signora sulla sessantina, notandomi mentre mi dimenavo con eleganza sulla sedia, attaccò bottone con un
"Eh, signora! La capisco! Questi esami sono davvero fastidiosi! Per noi donne poi!" E ha proseguito la chiacchierata per almeno 5 minuti fino a quando mi ha chiamata!

Non sai che nervoso mi viene quando nessuno praticamente ti nota quando ti metti tutta in ghingheri e poi ti danno della signora quando, en-homme, sembra che ti sei vetita saltando nell'armadio a buio!

Veronica

[virgolette]

Io non mi farei troppe pippe mentali.

Voglio ricordarvi che siamo tutti uomini che si vestono da donna, o quasi.
Nella migliore delle ipotesi suscitiamo perplessità.
Vernica è un caso piuttosto raro, insieme a Roby e guarda caso non è alta 186 cm.
Però voglio segnalare che anche a me le sbarbine di 18 anni danno del tu. Indifferentemente se indosso pantaloni o minigonna. Pare una consuetudine incoraggiata dalla direzione dei centri commerciali.
Se devi spendere vai incoraggiato ed accudito, coccolato perfino.
Spregevole, disgustoso.
Ecco perché se decido di uscire in minigonna, se posso vado in luoghi dove mi conoscono bene, per nome e magari hanno anche la premura di farmi qualche critica costruttiva.
Un "signora" raccolto al Mondovicino o all'outlet di Vicolungo non ha il minimo valore, è fasullo, come una banconota da tre dollari.
Molto più gratificante un "belle scarpe" raccolto in via San Massimo da una perfetta sconosciuta passeggiando per strada.
Ovviamente a me non interessa passare per signora, anzi........ ma al vostro posto non mi farei tante pippe.
Vi sentite bene ? Vi vedete belle ? Basta ed avanza.

Ma io sono un alieno e per questo vi chiedo scusa.

[AnnaSettantatre]

Mi sembra che i pareri siano discordanti: sono più confusa di prima.
Mi spiego meglio: se è importante essere chiamata signora, allora non va bene che non mi ci chiamino, viceversa se non lo è allora perchè viene spesso riportato con tanta enfasi nei resoconti altrui?