Prima uscita
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Prima uscita
Come scrissi nella presentazione
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io e la mia compagna avevamo pianificato un weekend fuori in cui avrei fatto la mia prima uscita. Nelle ultime settimane avevo cambiato idea, non avevo più voglia di fare questa uscita anche perché non mi sentivo sufficientemente pronta e in particolare brava col trucco. Mi sembrava di leggere un certo nervosismo pure da parte sua. Fino a due giorni prima di partire ero certa: non lo farò, lo avevo detto anche a lei. Poi inizio a cambiare idea, ma restava la tensione da parte sua. Quando mi decido era troppo tardi per mettere a punto i dettagli e decido di ultimare lo shopping all'arrivo invece devo affrontare subito la questione con lei e lo faccio con una mail.
Arrivate in città mi procuro un paio di collant 40den, una semplice maglia nera. È lei ad aiutarmi e consigliarmi. Riutilizzerò il giubbotto che ho già che può andar bene pure da donna. Mi sono portata una gonnellina a fiori, la parrucca, l'intimo e le tette finte. Mancano le scarpe e anche qui decido di optare per qualcosa che possa andar bene sia da donna che da uomo. Comprerò delle doc martens. Insomma non sarò troppo diversa dal mio avatar. Colpo di fortuna: le trovo in ottime condizioni in un negozio dell'usato. Termino lo shopping in meno della metà del tempo preventivato.
Andiamo a casa per una prova vestito. No, le tette finte non mi vanno bene, troppo grandi. Il reggiseno che avevo non va bene con dei palloncini pieni d'acqua, il risultato è fin troppo artificiale. Mi presta uno dei suoi reggiseni che metterò così senza imbottitura, appena potrò ne comprerò un altro imbottito da usare senza null'altro. C'è un accenno di curva e quello mi basta. La mattina mi sbarbo con cura, e inizio a truccarmi. Lascio a lei l'onore dei ritocchi.
Metto un grosso paio di occhiali da sole quasi fossero una maschera. Scese in strada il nervosismo mi assale. Glielo dico, mi dice di stare tranquilla, ma serve a poco. Cerco la sua mano. Sebbene siamo in una delle città più tolleranti e queer del mondo mi sembra di avere tutti gli occhi addosso e che siano solo sguardi di riprovazione. Ci facciamo una foto e si accorge che tremo per la tensione. Passeggiamo fino al museo, le steward mi accolgono con lo stesso sorriso che riservano a chiunque altro. Per strada qualcuno ci aveva chiamato signore. Mi basta. Prendo più sicurezza. Nel museo la gente ha altro da guardare oltre me. Se prima evitavo gli sguardi ora li cerco e mi accorgo, ma sarebbe stato strano il contrario, che quasi nessuno cerca il mio. Inizio a sorridere. Cerco ancora la sua mano, ma non per essere rassicurata, ma per il piacere di averla affianco.
Maledetta ricerca della perfezione. Avrei voluto essere perfetta e bellissima, ammirata da tutti, non lo sono, quasi sicuramente da vicino ci si accorge che sono un uomo in gonnella, ma non me ne frega più nulla. La sensazione è bellissima e stavo per perdermela perché volevo essere perfetta. Mi viene voglia di gridare al mondo: sono un uomo e adoro vestirmi da donna!¹
Uscite dal museo ci avviamo dove so di trovare buon cibo, ho vissuto qui anni fa. La cameriera è simpatica e quando andiamo via mi saluta col nomignolo affettuoso che si usa da queste parti. Passeggiamo, facciamo shopping, mi compro un altro paio di occhiali da sole, simili a quelli che ho, ma più belli. Cammino sicura. Quando posso vado in bagno a sistemare trucco e rossetto.
Passo a comprare il nuovo reggiseno imbottito. Ci fermiamo a fare un aperitivo. Vado in bagno e metto il nuovo reggiseno. D'un tratto mi dice che d'ora in avanti ogni tanto dovremo concederci un weekend come questo. Sono felice, ma un po' me l'aspettavo. Torniamo a casa, facciamo l'amore. Per strada mi eccitavo in continuazione.
Mi rifaccio la barba, mi ritrucco, questa volta da sera. Usciamo per cena e poi andiamo in un bar, la barista è simpatica. Notiamo che il ragazzo più carino del bar mi guarda interessato, o almeno vogliamo credere che sia così. Mi lusinga, ma non mi interessa. Anche qui vengo salutata dalla barista con fare affettuoso. Andiamo in un altro bar, poi in discoteca. Le ragazze entrano gratis e io sono una ragazza. Ricevo le attenzioni di un tipo. Brutto, ma quello c'entra poco. I speak english and french, dice. Yo hablo español e lo sfanculo così.
Lei torna. Balliamo, beviamo, ridiamo e ci baciamo. Ci facciamo un sacco di foto. Ci parliamo e ci rendiamo conto che questa esperienza non era assolutamente scontata, ma prevedibile se pensiamo a quello che abbiamo fatto quasi subito quando ci siamo conosciute sei anni fa. Io che indossavo i suoi vestiti prima di rifare l'amore, lei che mi regalava mutandine di pizzo. Quelle che porto al momento. Ripenso alla mail che lo scritto prima di partire, in cui la rassicuravo e le dicevo che se la cosa la metteva a disagio avremmo potuto smettere. In qualunque momento. So che quello è stato il punto di svolta. Per me e pure per lei. Mi sarei aspettata qualche ora fuori al massimo, siamo state in giro da mattina a quasi mattina.
[¹] Spoiler: non lo farò. :-)
PS; trovate qualche foto nella mia galleria. Per chi può accedere. :-)
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io e la mia compagna avevamo pianificato un weekend fuori in cui avrei fatto la mia prima uscita. Nelle ultime settimane avevo cambiato idea, non avevo più voglia di fare questa uscita anche perché non mi sentivo sufficientemente pronta e in particolare brava col trucco. Mi sembrava di leggere un certo nervosismo pure da parte sua. Fino a due giorni prima di partire ero certa: non lo farò, lo avevo detto anche a lei. Poi inizio a cambiare idea, ma restava la tensione da parte sua. Quando mi decido era troppo tardi per mettere a punto i dettagli e decido di ultimare lo shopping all'arrivo invece devo affrontare subito la questione con lei e lo faccio con una mail.
Arrivate in città mi procuro un paio di collant 40den, una semplice maglia nera. È lei ad aiutarmi e consigliarmi. Riutilizzerò il giubbotto che ho già che può andar bene pure da donna. Mi sono portata una gonnellina a fiori, la parrucca, l'intimo e le tette finte. Mancano le scarpe e anche qui decido di optare per qualcosa che possa andar bene sia da donna che da uomo. Comprerò delle doc martens. Insomma non sarò troppo diversa dal mio avatar. Colpo di fortuna: le trovo in ottime condizioni in un negozio dell'usato. Termino lo shopping in meno della metà del tempo preventivato.
Andiamo a casa per una prova vestito. No, le tette finte non mi vanno bene, troppo grandi. Il reggiseno che avevo non va bene con dei palloncini pieni d'acqua, il risultato è fin troppo artificiale. Mi presta uno dei suoi reggiseni che metterò così senza imbottitura, appena potrò ne comprerò un altro imbottito da usare senza null'altro. C'è un accenno di curva e quello mi basta. La mattina mi sbarbo con cura, e inizio a truccarmi. Lascio a lei l'onore dei ritocchi.
Metto un grosso paio di occhiali da sole quasi fossero una maschera. Scese in strada il nervosismo mi assale. Glielo dico, mi dice di stare tranquilla, ma serve a poco. Cerco la sua mano. Sebbene siamo in una delle città più tolleranti e queer del mondo mi sembra di avere tutti gli occhi addosso e che siano solo sguardi di riprovazione. Ci facciamo una foto e si accorge che tremo per la tensione. Passeggiamo fino al museo, le steward mi accolgono con lo stesso sorriso che riservano a chiunque altro. Per strada qualcuno ci aveva chiamato signore. Mi basta. Prendo più sicurezza. Nel museo la gente ha altro da guardare oltre me. Se prima evitavo gli sguardi ora li cerco e mi accorgo, ma sarebbe stato strano il contrario, che quasi nessuno cerca il mio. Inizio a sorridere. Cerco ancora la sua mano, ma non per essere rassicurata, ma per il piacere di averla affianco.
Maledetta ricerca della perfezione. Avrei voluto essere perfetta e bellissima, ammirata da tutti, non lo sono, quasi sicuramente da vicino ci si accorge che sono un uomo in gonnella, ma non me ne frega più nulla. La sensazione è bellissima e stavo per perdermela perché volevo essere perfetta. Mi viene voglia di gridare al mondo: sono un uomo e adoro vestirmi da donna!¹
Uscite dal museo ci avviamo dove so di trovare buon cibo, ho vissuto qui anni fa. La cameriera è simpatica e quando andiamo via mi saluta col nomignolo affettuoso che si usa da queste parti. Passeggiamo, facciamo shopping, mi compro un altro paio di occhiali da sole, simili a quelli che ho, ma più belli. Cammino sicura. Quando posso vado in bagno a sistemare trucco e rossetto.
Passo a comprare il nuovo reggiseno imbottito. Ci fermiamo a fare un aperitivo. Vado in bagno e metto il nuovo reggiseno. D'un tratto mi dice che d'ora in avanti ogni tanto dovremo concederci un weekend come questo. Sono felice, ma un po' me l'aspettavo. Torniamo a casa, facciamo l'amore. Per strada mi eccitavo in continuazione.
Mi rifaccio la barba, mi ritrucco, questa volta da sera. Usciamo per cena e poi andiamo in un bar, la barista è simpatica. Notiamo che il ragazzo più carino del bar mi guarda interessato, o almeno vogliamo credere che sia così. Mi lusinga, ma non mi interessa. Anche qui vengo salutata dalla barista con fare affettuoso. Andiamo in un altro bar, poi in discoteca. Le ragazze entrano gratis e io sono una ragazza. Ricevo le attenzioni di un tipo. Brutto, ma quello c'entra poco. I speak english and french, dice. Yo hablo español e lo sfanculo così.
Lei torna. Balliamo, beviamo, ridiamo e ci baciamo. Ci facciamo un sacco di foto. Ci parliamo e ci rendiamo conto che questa esperienza non era assolutamente scontata, ma prevedibile se pensiamo a quello che abbiamo fatto quasi subito quando ci siamo conosciute sei anni fa. Io che indossavo i suoi vestiti prima di rifare l'amore, lei che mi regalava mutandine di pizzo. Quelle che porto al momento. Ripenso alla mail che lo scritto prima di partire, in cui la rassicuravo e le dicevo che se la cosa la metteva a disagio avremmo potuto smettere. In qualunque momento. So che quello è stato il punto di svolta. Per me e pure per lei. Mi sarei aspettata qualche ora fuori al massimo, siamo state in giro da mattina a quasi mattina.
[¹] Spoiler: non lo farò. :-)
PS; trovate qualche foto nella mia galleria. Per chi può accedere. :-)
1ª (o quasi) apericena romana
13 dicembre 2024, vie' pure te!
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- Susi
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Re: Prima uscita
Complimenti, una prima uscita così sarà stata memorabile .
Soprattutto perché non eri sola e c'era la complicità della tua compagna.
Il tuo stile di scrittura è molto simile al mio, poche subordinate.
Era lo stile di Giulio Cesare , che era anche uno scrittore . Curiosità: era soprannominato la
" reginetta" , diciamo che era di bocca buona
Soprattutto perché non eri sola e c'era la complicità della tua compagna.
Il tuo stile di scrittura è molto simile al mio, poche subordinate.
Era lo stile di Giulio Cesare , che era anche uno scrittore . Curiosità: era soprannominato la
" reginetta" , diciamo che era di bocca buona
- stefania007
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Re: Prima uscita
wow che spettacolo e che invidia .. complimenti
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StefaniaCombi
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Utente incontrata
Re: Prima uscita
Ti ringrazio Innanzitutto per aver condiviso con tutti noi la tua esperienza, che considero tra le migliori di cui ho letto in questo forum. Complimenti soprattutto per la sensibilità che hai dimostrato nei confronti della tua compagna, alla quale hai dedicato il posto di protagonista, rassicurandola e mettendola a proprio agio in ogni momento, fino al punto che avresti potuto anche rinunciare a questa esperienza Se per lei fosse stato un problema. Direi che questa è la cosa fondamentale quando si decide di condividere in coppia questo tipo di esperienze, troppo spesso si sottovaluta quella che è la percezione femminile di un rapporto di coppia, e l'importanza che ha l'immagine che ha una donna del proprio uomo. Qualsiasi stravolgimento potrebbe essere letteralmente distruttivo cosa da non sottovalutare se, come nel tuo caso, ci si tiene al rapporto di coppia... Complimenti ancora e spero veramente che la tua storia venga Letta da tutti quelli che hanno in animo di provare un'esperienza come la tua.
Elle s'en fout, elle balance son cul avec indolence.
Elle s'en fout
Elle s'en balance de savoir ce que les autres pensent...
Elle s'en fout
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Re: Prima uscita
Grazie a tutte, di cuore.
La presenza della mia compagna è stata fondamentale, altrimenti sarei tornata a casa tremante dopo poco. Ora vado di fretta che tra non molto devo essere al lavoro, ma approfondirò in seguito.
Ora ho voglia.di essere un po' frivola :-) : come stavo?
app.php/gallery/album/827
La presenza della mia compagna è stata fondamentale, altrimenti sarei tornata a casa tremante dopo poco. Ora vado di fretta che tra non molto devo essere al lavoro, ma approfondirò in seguito.
Ora ho voglia.di essere un po' frivola :-) : come stavo?
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1ª (o quasi) apericena romana
13 dicembre 2024, vie' pure te!
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Re: Prima uscita
Come promesso torno per parlare di come ho impostato questa cosa con la mia compagna. Parto da lontano. Quando ci siamo conosciute avevo all'attivo una serie di storie lunghe, impegnative in cui avevo pure convissuto. Tra le varie cose che avevo capito è che i compromessi non fanno per me, chiudere gli occhi su qualcosa che non mi piaceva non sarebbe servito a nulla e che avrebbe solo posticipato la fine della storia facendomi "perdere" solo altro tempo. Sono stata inflessibile e quindi mi sono sincerata che ci fosse una visione comune sulle cose che ritengo importanti e ho imposto la coppia aperta per esempio. Tanto per essere chiare: altre storie sono finite anche perché avevo voglia di altro, in questa l'altro l'ho sempre a disposizione e non me ne viene voglia.
Quindi sapevo di avere affianco una persona che condivide con me la visione sulle persone LGBTQ+ per esempio, che dice che sono molto belli quei ragazzi che girano nel nostro quartiere che mettono tacchi alti, hanno le unghie dipente e le basette lunghe oltre la calvizia. Insomma la commistione di generi in una persona non la spaventa.
Quando però sono uscita un po' più allo scoperto ha avuto paura che io potessi non essere più interessato a lei né alle donne in generale. Me l'ha detto esplicitamente. Una volta mi ha anche detto che stavo con lei solo perché tollerava questo mio lato. Mi ha fatto male. Gliel'ho detto. Ho pensato di non fare l'uscita anche per questo motivo. Quando le ho scritto la mail ho cercato di rassicurarla e le ho detto che questa deve essere una tra noi, un gioco, anche erotico. Lo ripeto, per me l'aspetto feticistico credo sia prevalente e non ci trovo nulla di cui vergognarsi. Le ho scritto ed ero sincero che ci saremmo potute fermare quando voleva, ma allo stesso tempo sapevo che non l'avrebbe fatto. È la donna che amo e la conosco. Al massimo avremmo rimandato di un po' la prima uscita, ma sapevo che era l'unico modo.
Poi è stata fantastica quando mi dava suggerimenti su cosa prendere, come vestirmi o semplicemente sul fatto che me ne dovevo fregare di quello che avrebbe potuto pensare la gente.
Quindi sapevo di avere affianco una persona che condivide con me la visione sulle persone LGBTQ+ per esempio, che dice che sono molto belli quei ragazzi che girano nel nostro quartiere che mettono tacchi alti, hanno le unghie dipente e le basette lunghe oltre la calvizia. Insomma la commistione di generi in una persona non la spaventa.
Quando però sono uscita un po' più allo scoperto ha avuto paura che io potessi non essere più interessato a lei né alle donne in generale. Me l'ha detto esplicitamente. Una volta mi ha anche detto che stavo con lei solo perché tollerava questo mio lato. Mi ha fatto male. Gliel'ho detto. Ho pensato di non fare l'uscita anche per questo motivo. Quando le ho scritto la mail ho cercato di rassicurarla e le ho detto che questa deve essere una tra noi, un gioco, anche erotico. Lo ripeto, per me l'aspetto feticistico credo sia prevalente e non ci trovo nulla di cui vergognarsi. Le ho scritto ed ero sincero che ci saremmo potute fermare quando voleva, ma allo stesso tempo sapevo che non l'avrebbe fatto. È la donna che amo e la conosco. Al massimo avremmo rimandato di un po' la prima uscita, ma sapevo che era l'unico modo.
Poi è stata fantastica quando mi dava suggerimenti su cosa prendere, come vestirmi o semplicemente sul fatto che me ne dovevo fregare di quello che avrebbe potuto pensare la gente.
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Re: Prima uscita
Ciao Sara, complimenti per l'uscita, ma soprattutto per come stai gestendo il tuo rapporto di coppia...devo dire che sei molto fortunata, comunque siete bellissime e state benissimo insieme.
Marina
Re: Prima uscita
Grazie!Marinatravoi ha scritto: ↑lunedì 4 novembre 2024, 21:09 Ciao Sara, complimenti per l'uscita, ma soprattutto per come stai gestendo il tuo rapporto di coppia...devo dire che sei molto fortunata, comunque siete bellissime e state benissimo insieme.
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- Sabina87
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Re: Prima uscita
Ciao Sara,
Mi affianco a chi ti ha già fatto i complimenti, soprattutto per come hai intavolato il discorso con la tua compagna, presentandole anche la possibilità della rinuncia, perché è il rapporto tra di Voi ad essere più importante.
E sei stata premiata da una persona che sa essere complice con te: belle entrambe!
(Y también Madrid)
besos
S.
Mi affianco a chi ti ha già fatto i complimenti, soprattutto per come hai intavolato il discorso con la tua compagna, presentandole anche la possibilità della rinuncia, perché è il rapporto tra di Voi ad essere più importante.
E sei stata premiata da una persona che sa essere complice con te: belle entrambe!
(Y también Madrid)
besos
S.
Io sono sempre stata come sono
anche quando non ero come sono
e non saprà nessuno come sono
perché non sono solo come sono
anche quando non ero come sono
e non saprà nessuno come sono
perché non sono solo come sono
Re: Prima uscita
Grazie Sabina,
ma ora non me lo dite più, poi finisce che ci credo (che stavo bene ).
Besos
Sara
ma ora non me lo dite più, poi finisce che ci credo (che stavo bene ).
Besos
Sara
1ª (o quasi) apericena romana
13 dicembre 2024, vie' pure te!
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